domenica 23 settembre 2012

Intermezzo Criptato


Regia, testi, voce, performer: Paola Tinchitella
Riprese, Montaggio, Effetti Speciali: Carlo Sciotti
Musica, PerformerAlex Murgia

"Intermezzo Criptato è un ‘opera che compie un superamento del mezzo espressivo della videopoesia. Il testo poetico, le scene, la musica imperversano rivendicando una liberazione, dei moti dell’animo. La voce narrante dondola tra perfezione estetica, impeto e trasgressione, nella composizione di tutte le espressioni artistiche che si intrecciano all’interno dell’opera con lo sguardo di chi ha percepito, osservato e scavato dentro un trittico consolidato, attori principali dell’astratto sentire : cuore, testa e pancia. I due soggetti principali, una donna e un uomo, non vengono introdotti sulla scena per diventare protagonisti di una storia, bensì per sottolineare il gioco degli opposti e il sospeso che caratterizza il percorso esistenziale, tema principale di tutta l’opera . L’autore attraverso la ricerca di “quel punto remoto” entra nell’immaginario luminoso di un tunnel al di fuori del tempo e dello spazio, un rifugio in cui scoprire che l’esistenza è condivisione di situazioni “Intermezzo”, un microcosmo alternativo per mezzo del quale possiamo ridipingere la realtà di colori nuovi: ”I colori dell’anima”. Questa necessità di viaggiare a ritroso, in particolare, si mostra evidente sul punto in cui la voce narrante recita “arcana carta da girare mistero intimo criptato ancora tutto da decifrare” riavvolgendo delle immagini che rappresentano l’attimo della memoria “storica” in sequenza di sintetiche scene video l’una subordinata all’altra in maniera retroattiva per dare la sensazione di scendere ad indagare verso epoche già vissute, si analizzano le ragioni per cui la libertà, la semplicità nell’essere, la vocazione si oppongono al caos dei pensieri diventati schiavi della monotonia delle abitudini e dei costrutti sociali : l’“arcana carta da girare”, infatti,rappresenta l’attesa di ciò che sarà che dipende da ciò che è stato, ovvero l’invisibile simbolico narrante della carta da girare, mentre “mistero intimo criptato ancora tutto da decifrare” è subordinato da un codice segreto, il mistero che viaggia nel disordini dell’inconscio, la causa delle lotte intestine. Lo scontro tra tecnica e creatività è volutamente pensato dal progetto artistico per creare una sorta di esplosione sulla libertà di espressione artistica che si allontana da regole utilizzando la spontaneità, in altri termini, così come le parole si svincolano dal loro significato originario, per fare spazio all’intelligenza emotiva, le immagine scivolano da regole tecniche per incidere più vita al movimento, l’effetto soft, infatti, procurato da un sapiente gioco di luce, diaframma e tempi di esposizione, conferisce ad alcune scene una tridimensionalità evanescente sfumata, osiamo dire una bellezza patinata, concentrando l’attenzione dell’osservatore, del fruitore, che si sente invitato a condividere lo spettacolo creativo all’interno della scena. Tutta l’opera scorre con armonia ed equilibrio, ma doveroso soffermare l’attenzione sullo studio dell’inquadratura semplificata dentro le sequenze delle immagini riprese all’inizio e alla fine della scena, consentendo alla voce narrante e alla musica in entrata e in chiusura un perfezionismo sincronico notevole. Un elaborato artistico in cui emergono capacità geniale e intelligenza emotiva, ma anche l’esperienza di un notevole vissuto artistico sulle onde delle emozioni in complicità con una non indifferente carriera professionale"
Liliana Russo

sabato 8 settembre 2012

giovedì 9 agosto 2012

Stanza 310

 
Video e musica di Francesca Maranetto Gay

Francesca Maranetto Gay svolge la sua ricerca in campo artistico nel ambito dell'immagine fotografica e video, e della musicalità. Pone molta attenzione nei suoi lavori a quell'aspetto sonoro che è parte integrante dell'esperienza visiva.
Sentire le immagini, assottigliare i confini tra ciò che si guarda e ciò che si sente, questo è quello che Francesca cerca di fare con la sua arte.
Ogni suo lavoro parte dalla musica che, assieme alle immagini dinamiche del video, diventa il suo modo di tradurre poesie e concetti senza l'uso delle parole. I suoni e le immagini sono le parole di Francesca.
Le sue riflessioni vertono quasi sempre sulla ciclicità e tangenza all'interno del flusso del pensiero e dell'esistente, che sono lo spazio d'azione in cui qualsiasi essere esistente si muove; l'alternanza di uguali elementi che però sono sempre modificati, ogni giorno - nel piccolo ciclo diurno, ogni stagione, ecc., per es -. Questa è una riflessione base del suo lavoro di ricerca.